Continuano a sorgere dubbi sul futuro di alcuni corsi di studio e dei professionisti che creano: l’IA sostituirà tutti loro?
Da quando l’IA è arrivata prepotentemente nella nostra vita quotidiana, esperti di vario tipo hanno lanciato proclami drammatici sul futuro di molti lavoratori. In effetti, è già piuttosto chiaro che questa tecnologia è potenzialmente in grado di sostituire molte figure professionali, soprattutto quelle che lavorano in ambito di tecnologia.

Queste dichiarazioni, poi, sono ancora più spaventose se a farlo è un magnate del settore, come successo proprio pochi giorni fa sul palco del World Government Summit di Dubai. Jensen Huang, CEO di Nvidia, la casa che produce molti componenti fondamentali per dar vita alle infrastrutture IA), ha fatto un discorso importante.
Un discorso che ha provocato diverse riflessioni sull’impatto che l’IA avrà sulle competenze richieste nel mercato del lavoro futuro. L’avvertimento lanciato da Huang ai giovani e agli studenti è stato accolto con grande preoccupazione da chi sta pianificando il proprio percorso di studi universitario.
Corsi di laurea, lavoro e Intelligenza Artificiale: una realtà ben più complessa
Al centro del discorso di Huang ci sono le competenze nell’ambito del coding. Tradizionalmente considerata una delle competenze chiave per l’ingresso nel settore tecnologico, la programmazione è stata per decenni al centro delle raccomandazioni di carriera. Le recenti osservazioni di Huang mettono però in discussione questa percezione, suggerendo che l’avanzamento dell’IA potrebbe renderla sempre meno richiesta.

Secondo Huang, l’IA è destinata a sostituire la necessità di imparare linguaggi di programmazione complessi con comandi basati su linguaggio naturale, rendendo “programmatore” un termine applicabile a chiunque sappia formulare le giuste richieste in forma verbale. Questa prospettiva apre il dibattito su quali lauree e percorsi di studio saranno effettivamente utili in un futuro non troppo lontano.
Se l’IA può occuparsi della programmazione, quali competenze saranno invece richieste? Huang stesso suggerisce che campi come la biologia, l’educazione e l’agricoltura potrebbero guadagnare in importanza, poiché a quel punto le competenze umane uniche e non facilmente replicabili dall’IA diventeranno sempre più preziose.
Le dichiarazioni hanno ovviamente acceso un dibattito a livello mondiale. Analisti del settore come Patrick Moorhead hanno criticato la visione del CEO di Nvidia, ricordando che nei decenni precedenti sono arrivate decine di previsioni simili, ma non si sono mai realizzate.
La programmazione, secondo lui rimane una competenza ricercata, con una cronica carenza di programmatori qualificati. Moorhead paragona la situazione attuale alla rivoluzione del desktop publishing (DTP), che, piuttosto che eliminare la creatività manuale, ha semplicemente ampliato le possibilità espressive a un pubblico più ampio.