Se ti manca il fiato davanti al pc, allora potresti soffrire di una grave disturbo: ecco cos’è l’apnea da schermo?

Ti è mai capitato di rimanere senza fiato mentre ti trovi davanti allo schermo per lavoro? Potresti soffrire di un disturbo ben preciso.

Ogni lavoro ha la propria controindicazione e i propri effetti negativi. Nel corso degli anni è stato possibile individuare quelli relativi ai lavori considerati giustamente “usuranti“, ma anche quelli che richiedono uno sforzo fisico minore, come quelli da scrivania, possono avere effetti negativi per la salute mentale e fisica del lavoratore.

Cos'è e come si affronta l'apnea da schermo
Ti manca il respiro mentre lavori al PC? Potresti soffrire di questa sindrome – computer-idea.it

Oggi giorno aumentano i lavori da “desk”, ovvero quelli che richiedono di utilizzare un computer e di rimanere seduti per almeno 8 ore al giorno. Sebbene sia una forma di lavoro ancora “giovane”, si è notato già come un simile lavoro può causare problemi posturali, può portare a disfunzioni metaboliche ed anche a problemi di vista e costanti emicranie.

Per tale motivo si consiglia di fare una pausa di 5 minuti ogni ora o di 15 minuti ogni due, la pausa serve a staccare gli occhi dallo schermo ma anche a sgranchire le gambe e fare un po’ di stretching e movimento. C’è un’altra problematica però che potrebbe insorgere lavorando costantemente davanti allo schermo ed è l’interruzione del respiro.

Apnea da schermo: cos’è e come si può contrastare

Vi è capitato mai di essere davanti al PC con per comunicare con i colleghi di lavoro o gli amici, la mail, le pagine di ricerca per aiutarvi in ciò che state facendo e magari un programma di scrittura o di lavoro aperti in contemporanea? In quel momento siete focalizzati sull’azione principale, ma ogni input che arriva vi porta a spostare il focus altrove.

Cos'è e come si affronta l'apnea da schermo
Il nostro cervello reagisce agli stimoli improvvisi forniti dal PC come se fossero una minaccia alterando il nostri ritmi cardiaci e respiratori per calmarci – computer-idea.it

Magari non ci avete fatto attenzione ma nel momento in cui vi arriva un messaggio o una notifica non interrompete solo l’attività che state svolgendo in quel momento ma trattenete anche il fiato in modo automatico. Della cosa si è accorta per primo una dirigente Microsoft – Linda Stone – la quale ha voluto fare un esperimento per capire se l’interruzione della respirazione fosse una cosa comune.

Organizzando quello che ha chiamato esperimento di scienza da tavola da pranzo la Stone ha invitato 200 tra amici, colleghi, familiari e vicini a casa per monitorare la loro frequenza cardiaca mentre lavoravano al proprio PC. Da questo piccolo esperimento ha scoperto che nell’80% dei casi i soggetti avevano trattenuto il respiro o alterato la frequenza cardiaca.

Approfondendo l’argomento, gli esperti hanno spiegato che Quando ci troviamo di fronte a qualsiasi tipo di stimolo, il nostro sistema nervoso cerca segnali per decifrare se si tratta o meno di una minaccia. Quella concentrazione e attenzione richiedono uno sforzo mentale, che dà il via a una catena di cambiamenti fisiologici tra cui la respirazione.

Per evitare che questo fenomeno non solo ci impedisca di rendere meglio sul lavoro ma anche e soprattutto di svolgere le altre attività quotidiane una volta finito il lavoro, sarebbe bene mettere in pratica alcune buone abitudini. Parte del problema è causato dall’assenza di pause e movimento, dunque è bene prendere pause regolari e utilizzarle per staccare completamente dallo schermo e dall’attività che stiamo svolgendo, magari facendo una passeggiata.

Questo però non è sufficiente, è bene ogni tanto procedere alla respirazione diaframmatica per interrompere l’apnea, respiri lunghi e profondi possono aiutare a ristabilire la corretta respirazione. Affinché questo esercizio funzioni è però necessario impostare degli allarmi costanti che consentano di fare queste pause di respirazione con ritmi regolari. Utile anche usare PC con schermi abbastanza grandi da non far sforzare gli occhi.

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