In un particolare momento della giornata è meglio non usare il cellulare, avvertono gli esperti. Potrebbe essere pericoloso, ecco perché.
Fateci caso: quando abbiamo il nostro amato telefonino tra le mani diventiamo tutti un po’ selvaggi. Ovvero tendiamo a dimenticarci alcune regole basilari del vivere in modo civile. Prime fra tutte quelle legate all’igiene. Un paradosso, no? Uno dei vertici della tecnologia (pensiamo a quanta ce n’è concentrata in un dispositivo sofisticato come il nostro smartphone) ci fa regredire a uno stadio istintuale.
Il problema è che il cellulare è diventato mezzo di intrattenimento e di comunicazione con gli altri, come se fosse una specie di protesi del nostro braccio. Per cui tendiamo a trattarlo un po’ come se fosse qualcosa che ci appartiene, che fa parte di noi e dal quale certo non ci aspettiamo chissà che insidie.
Ma, ahinoi, così facendo dimentichiamo quanto il cellulare sia una “protesi” che può essere anche un ricettacolo di potenziali infezioni microbiche, letteralmente a portata di mano. Un rischio che sottovalutiamo ampiamente quando si tratta del nostro dispositivo mobile.
Telefono, quando è meglio non usarlo (e perché)
Alzi la mano chi tra noi non usa il telefonino anche quando è in bagno, vicino a oggetti non propriamente pulitissimi come il sedile del water. Per poi portarlo, con noncuranza, a tavola durante il pranzo, magari pure vicino al nostro piatto…
Gli esperti però ci avvisano: le nostre mani, con tutto quello che passa per loro, sono uno dei principali veicoli di infezione. E lo stesso vale per i telefonini, a loro volta contaminati da svariati tipi di batteri potenzialmente patogeni. Solo per fare alcuni nomi, parliamo di “tipi poco raccomandabili” che di nome fanno Escherichia coli, Stafilococco, Attinobatteri, Citrobacter, Enterococco, ecc.
Ognuno di questi batteri è in grado di causare seri danni. Il campionario va dalle infezioni dermatologiche alla tubercolosi, senza contare la difterite e la meningite. Inoltre diversi di questi batteri possono vantare dalla loro la resistenza agli antibiotici. L’impossibilità di essere trattati coi farmaci convenzionali li rende dunque ancora più pericolosi.
A volte non basta nemmeno pulire superficialmente il telefonino: le componenti in plastica permettono infatti a virus e batteri di “alloggiare” al loro interno anche per giorni, fino a una settimana. Ragione per cui alcuni Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno emanato delle linee guida per la pulizia dei telefoni cellulari, preoccupati per la diffusione di microbi infettivi all’interno di ospedali, strutture sanitarie e scuole.
Sanificare il cellulare deve essere un processo regolare. La FCC (Federal Communications Commission) raccomanda di pulire ogni giorno sia il cellulare che altri dispositivi facendo uso di salviette o spray a base di alcol. Meglio evitare di spruzzare i disinfettanti direttamente sullo smartphone, così come è consigliabile astenersi dall’usare candeggina o detergenti abrasivi. Dopo aver disinfettato il cellulare bisogna ricordarsi anche di lavare accuratamente le mani.