“La minaccia non può essere sottovalutata”: chiaro avvertimento di Google, cosa sta succedendo

Un avviso urbi et orbi di Google mette in apprensione milioni di utenti. Il chiaro avvertimento per evitare una minaccia che può essere molto seria.

L’AI è ormai ovunque, con l’esplosione delle funzionalità proprie degli smartphone, in questo 2024 anche sui Samsung (i Galaxy S24) continua il suo espansionismo nel settore di mercato più popolato dagli utenti, se non fosse che ci sono oltre 4 miliardi di cellulari sparsi sul pianeta terra.

Questa minaccia non può essere sottovalutata
Google, un avviso urbi et orbi che fa riflettere – computer-idea.it

Per Google, l’AI sugli smartphone non è affatto una novità dal momento che il colosso di Mountain View è stato il primo a sperimentare le incredibili possibilità che permette l’Intelligenza Artificiale, direttamente sui suoi Pixel 8 e 8 Pro. Ma da un grande potere, derivano grandi responsabilità.

L’Intelligenza Artificiale è una svolta assoluta sia nell’editing sia nel segmento di mercato degli smartphone, almeno fin quando non si trasforma in una vera e propria minaccia da non sottovalutare e possibilmente evitare. Da qui un annuncio che sta facendo riflettere milioni e milioni di utenti che utilizzano i prodotti del gigante californiano.

Alert Google, i potenziali rischi dell’AI sugli smarthone per sicurezza e privacy

Google ha emesso un avviso per tutti gli utenti Android, ma anche per coloro che usano gli iPhone, sui potenziali rischi per la sicurezza e la privacy associati all’uso dell’intelligenza artificiale nelle app per smartphone. Basta leggere, direttamente sul blog Gemini App Privacy Hub di Google, per capire sin dalle proprie righe che più che un avviso è un mix tra un potenziale alert e un avvertimento in piena regola.

Chiaro avvertimento di Google, ecco cosa sta succedendo
Gemini, famiglia di modelli linguistici di grandi dimensioni multimodali sviluppata da Google DeepMind – foto fonte: blog.google – computer-idea.it

Bisogna astenersi nella maniera più totale dall’inserire le proprie info riservate in qualsiasi conversazione sulle app Gemini. Perché? Perché ciò che scriviamo nei nostri dialoghi con l’AI non viene rimosso per un certo periodo, neanche dopo aver eliminato l’attività di Gemini Apps, bensì resta visibile fino a un massimo di tre anni, in quanto conservato separatamente e non collegato direttamente all’account Google di un utente. Non solo.

Gemini, fanno sapere sempre da Mountain View, può essere attivato vocalmente, anche quando un utente non lo desideri: Ad esempio, basta un Ehi Google – rimarca Google – e se Gemini risponde, verrà trattata come un’attivazione prevista e in base alle tue impostazioni.

Questa minaccia non può essere sottovalutata. È bene ricordare che qualsiasi informazione condivisa con Gemini potrebbe essere esaminata dai revisori (umani), messi a disposizione di Google per l’evoluzione di Gemini: il che vuol dire che verranno lette da autentici sconosciuti, così privacy e sicurezza vanno a farsi benedire. insomma, fidarsi dell’AI è un bene ma non fidarsi, meglio. E se lo dice Google…

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