I tuoi acquisti su Amazon danneggiano anche te: il nuovo studio che apre gli occhi

Forse non te ne sei mai resa conto ma acquistare su Amazon sta danneggiando anche te e la società in generale. Un professionista spiega come.

La maggior parte di noi fa abitualmente acquisti di vario genere su Amazon: si tratta di un modo pratico e veloce di comprare senza neanche doversi muovere dal divano. Ma un professionista del settore ci ha spiegato in che modo acquistare su Amazon ci sta danneggiando.

Acquistare su Amazon ci danneggia
Acquistare su Amazon ci sta danneggiando/ Computer-idea.it

C’è chi lo ama e chi lo odia. Ma anche chi lo odia, almeno qualche volta, lo usa. Amazon è un colosso dove si può trovare qualunque cosa: cibo, abiti, accessori, libri, cosmetici, profumi, integratori. Possiamo acquistare quello che vogliamo senza girare per negozi: anzi senza neanche alzarci dal divano.

E tutti i nostri acquisti ci verranno consegnati dove vogliamo: a casa nostra oppure in ufficio oppure in uno dei tantissimi punti di ritiro Amazon. Non solo: possiamo scegliere noi in che modo pagare e, solitamente, sull’e-store più grande del mondo, si risparmia anche un bel po’. Eppure acquistare su Amazon ci sta danneggiando. O meglio: sta danneggiando sia noi che la società nel suo complesso e sotto diversi aspetti.

Amazon e l’inflazione: un legame invisibile e molto pericoloso

Il colosso degli acquisti online è pericoloso per noi e per la società. A rivelarlo è stata una giornalista esperta di economia. Ogni volta che facciamo un acquisto su Amazon, in realtà, stiamo danneggiando l’economia.

Amazon e l'inflazione
C’è un legame stretto tra Amazon e l’aumento dell’inflazione/ Computer-idea.it

Esiste una regola di mercato molto semplice eppure ancora poco nota alla maggior parte delle persone. Si inizia facendo concorrenza agli altri attraverso prezzi molto bassi e servizi gratuiti. Poi, una volta che si ha in pugno il mercato, si alzano i prezzi e i servizi prima offerti gratuitamente diventano a pagamento.

E’ esattamente la politica adottata da Amazon. A rivelarlo è stata la giornalista del Wall Street Journal Dana Mattioli, autrice del libro “The Everything War“. Mattioli spiega che, per molti anni, Amazon ha sbaragliato la concorrenza con prezzi molto più bassi. E poteva permettersi di fare prezzi tanto bassi in quanto non aveva bisogno di fare soldi attraverso l’attività di vendita al dettaglio in quanto riceveva ingenti profitti provenienti dal suo braccio di cloud computing.

Ma ora la musica è cambiata. Ad oggi Amazon detiene il primato delle vendite online: circa il 40% di tutti gli acquisti online vengono effettuati su Amazon. Di conseguenza l’azienda ha aumentato notevolmente i prezzi e ha anche iniziato a far pagare delle commissioni alle aziende che vendono prodotti sul mercato del sito “affitto di monopolio”.

Amazon addebita commissioni ai venditori e queste sono diventate via via più onerose nel corso degli anni. Da quanto emerso, attualmente ogni venditore che si avvale di Amazon per piazzare i suoi prodotti deve riconoscere ad Amazon una commissione che si aggira intorno al 50%.

Va da sé che, per recuperare quanto perso, i venditori aumentano il prezzo finale del prodotto e che, quindi, noi consumatori ci troveremo a pagare di più. In tal senso Amazon sta contribuendo a fare aumentare l’inflazione con ripercussioni pesanti per noi tutti.

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