Il sistema messo su da Netflix, Amazon Prime e poi abbracciato anche da Disney+ è un sistema insieme democratico e cattivissimo e per questo è ora di cambiare.
Il servizio in streaming della casa di Topolino offre una serie di canali che sono molto spesso pensati per i più piccoli ma con una strizzatina d’occhio anche ai bambini un po’ più grandi. Oltre infatti ai prodotti firmati Marvel e ai classici Disney ci sono titoli come The Bear è una folta schiera di format firmati National Geographic. Ma, a quanto pare, neanche il fascino di Topolino & Company tiene al sicuro gli utenti dal pericolo rincari. Perché nel panorama generale sembra che l’unica piattaforma di streaming che non abbia ancora deciso di aumentare è Paramount+.
Ma forse si tratta solo di tempo, perché anche Disney+ ha da poco annunciato l’introduzione di nuovi piani e quindi una rimodulazione dell’offerta. Una rimodulazione che assomiglia tanto a quella di Netflix e che mette le due piattaforme in competizione diretta.
Disney+ come la grande N rossa, guerra aperta con gli intermezzi però!
Sono finiti i tempi in cui si poteva condividere la password di Netflix e anzi la piattaforma della grande N rossa aveva fatto della condivisione il suo grido di battaglia. Adesso il gigante che si muove tra prodotti di intrattenimento passivo e videogiochi ha creato un suo impero in cui inserire addirittura un‘offerta a prezzo ridotto, e ovviamente con funzioni molto limitate, e in cui è inserita la pubblicità.
Su questa stessa linea si muove adesso Disney+ che ha inserito un nuovo tipo di abbonamento denominato Standard con pubblicità, che si differenzia dallo Standard classico e soprattutto dal Premium. Le caratteristiche sono in alcuni casi simili a quelle dello Standard con pubblicità ma la prima grande differenza è che non c’è uno sconto se si fa il pacchetto annuale mentre invece con lo Standard tradizionale si può decidere di pagare un anno intero di abbonamento e risparmiare qualche euro.
La qualità video è full HD fino a 1080p, non c’è quindi il 4k, e sono previste due riproduzioni simultanee. Manca la possibilità di scaricare i contenuti e, aspetto più d’impatto, lo streaming può e sarà intervallato dagli spot pubblicitari. Esattamente quello che succede con l’abbonamento base pubblicitario di Netflix. A differenza di Netflix però non viene fatta menzione di una limitazione a quello che è il catalogo Disney+ messo a disposizione di chi decide di pagare meno e sorbirsi gli spot pubblicitario ogni tanto.
Mentre invece sulla piattaforma della grande N rossa il catalogo a prezzo ridotto con la pubblicità non contiene tutto quello che contengono invece gli abbonamenti a prezzo pieno. Andando a guardare quelli che sono i numeri l’abbonamento a Disney+ con pubblicità Costa qualche centesimo in più e offre bene o male gli stessi servizi.