Apple si prende gioco dell’Europa? Lettera di denuncia shock contro il gigante tech

A ridosso del DMA, la posizione di Apple già fa discutere. Arriva subito una lettera di denuncia contro il gigante tech di Cupertino.

Lo scorso settembre l’UE aveva identificato sei colossi della tecnologia, denominati Gatekeeper, che dal 6 marzo dovranno conformarsi alla nuova serie di requisiti, obblighi e divieti introdotti dal DMA, l’ormai famigerato Digital Markets Act, volti a garantire un mercato digitale equo e aperto. L’esatto opposto del bunker che rappresenta Apple e il suo sistema super chiuso.

Apple va contro l'Europa? La lettera di denuncia
Apple subito presa di mira a ridosso del DMA – computer-idea.it

Ovviamente Apple è uno dei sei Gatekeeper, insieme ad Alphabet (quindi Google) Amazon, ByteDance (quindi TikTok), Meta (quindi WhatsApp, Instagram, Facebook, tanto per dirne qualcuno e Microsoft. Sei Getekeeper che devono sottostare al nuovo strumento normativo dell’Unione Europea che definisce i doveri per le imprese prima che la violazione venga messa in atto, con pene però severissime: il 10% del fatturato globale, che raddoppia nel caso in cui si attesti la sua recidività.

Ecco, il primo a pagarne le conseguenze potrebbe essere proprio Apple, che aveva già mal digerito l’obbligo del connettore USB-C per i suoi iPhone e ha sempre osteggiato aspramente il Digital Markets Act, proprio per la natura insita del suo sistema, super chiuso.

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A quanto pare Apple starebbe invertendo la rotta rispetto al piano iniziale di interrompere il supporto all’installazione di app web progressive nell’Unione Europea. In un aggiornamento a una pagina di supporto per sviluppatori, infatti, il colosso di Cupertino afferma che “continuerà a offrire la funzionalità esistente delle app web della schermata home nell’UE” con l’update iOS 17.4.

Apple si prende gioco dell'Europa
Apple già fa discutere per il suo modus operandi in Europa – computer-idea.it

Apple rileva che le app della schermata iniziale saranno comunque “create direttamente su WebKit”, il motore utilizzato da Safari. Una mossa che non è andata giù in primis a Epic Games e Spotify, in quanto le app web scaricate da browser di terze parti potrebbero non essere alimentate dai propri motori, nonostante Apple abbia aggiunto il supporto, discrezionale, per browser di parti terze.

Aspre critiche anche da parte degli sviluppatori e di utenti. Non solo Spotify ed Epic Games sono sul piede di guerra, ma anche l’organizzazione no-profit Open Web Advocacy ha iniziato ha iniziato a condurre un sondaggio per valutare quanti sviluppatori sarebbero colpiti dall’interruzione delle app web per iPhone.

Qui il nocciolo della questione, la creazione di un sistema che di fatto impedisce ai competitor di poter concorre sul mercato delle app. Non solo, a molti non va giù quella tassa sulla tecnologia di base, che rendere difficile la distribuzione delle proprie app al di fuori dell’App Store. A ridosso dell’entrata in vigore del DMA, è già polemico. Se il buongiorno si vede dal mattino, è meglio che faccia subito sera.

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